Negli ultimi cinque anni , le Isole Canarie hanno pagato quasi otto milioni di euro per una sanzione derivante dalla sentenza di Bruxelles contro la Spagna per il mancato rispetto della direttiva europea sul trattamento delle acque reflue urbane a Tenerife .
Ma non finisce qui. La comunità autonoma dovrà continuare a pagare questa sanzione finché non sarà risolto il problema degli scarichi rilevati e non saranno completati i lavori che permettono il trattamento di queste acque, che interessano tre comuni di Tenerife.
Quest'anno il governo regionale dovrà versare un totale di 1.375.000 euro in due rate semestrali .
La sentenza dell’UE contro la Spagna non colpisce solo quest’area ma anche altre parti della geografia nazionale. Anche se ci sono altre zone che sono state allertate, l’unica che ha una sentenza è la comunità selle Canarie.
La difficoltà di trovare una via d'uscita da questa situazione e di smettere di pagare la sanzione sta nel fatto che la soluzione "non può venire solo dal governo delle Isole Canarie", ma coinvolge tre livelli amministrativi.
Si segnala a questo proposito che in questa zona esiste un impianto di trattamento regionale al quale devono arrivare le acque dei comuni di Arafo, Candelaria e Güimar .
Tuttavia, la realtà è che, dopo diversi anni e con questa infrastruttura completata, "non arriva un solo litro" perché i collettori comunali che devono raccogliere le acque reflue di questi comuni per trattarle nel depuratore non sono ancora finiti .
Aggiunti problemi
Nel caso di Candelaria, indica Lorenzo, c'è anche un ulteriore problema e cioè che la zona per pompare alla stazione di Arafo si trova dietro la Basilica e il collettore deve attraversare Plaza de la Candelaria.
Il Governo delle Isole Canarie ha raccolto quasi due milioni di euro nel bilancio 2024 per realizzare i lavori , in coordinamento con il Consiglio Insulare dell'Acqua , perché il lavoro è regionale.
Precisa che i lavori per questo pompaggio si sono prolungati nel tempo, ma spera di trovare una soluzione "a breve". A questo scopo, i tecnici della Direzione Generale dell'Acqua del Ministero delle Politiche Territoriali, della Coesione Territoriale e dell'Acqua si incontrano con il Consiglio dell'Acqua dell'Isola di Tenerife per portare avanti il progetto "il più presto possibile".
In ogni caso, assicura che questi lavori non verranno completati nel resto dell'anno , soprattutto perché il tratto di quest'opera che interessa l'area della Basilica è "molto delicato". Afferma che "quello che non possiamo permetterci è continuare a pagare più di un milione indefinitamente".
Soluzione congiunta
D'altra parte, il viceministro sottolinea che la sanzione europea è stata assunta solo dal governo delle Canarie ma, in realtà, "corrisponderebbe a tutte le amministrazioni coinvolte" , cioè ai comuni interessati - che hanno i poteri nella purificazione delle acque - e il Cabildo attraverso il Consiglio Insulare dell'Acqua.
Nonostante questa considerazione, afferma che la Comunità Autonoma continuerà a sostenere la ricerca di soluzioni, ma avverte che "dobbiamo essere tutti coinvolti".
