Il candidato di Vox al Parlamento europeo Jorge Buxadé si è presentato martedì alla porta di un centro di accoglienza per gli immigrati arrivati in cayuco da Las Palmas de Gran Canaria per spiegare la politica sostenuta dal suo partito nei confronti di coloro che entrano irregolarmente in Spagna: " Prima identificateli, il secondo perseguitateli, il terzo deportateli ».
Buxadé ha difeso che "l'immigrazione clandestina non è né imprevedibile, né inevitabile, né impossibile da risolvere".
L'eurodeputato ha rilasciato queste dichiarazioni, affiancato dal suo socio di lista Juan Carlos Girauta e dai leader di Vox delle Canarie Nicasio Galván e Alberto Rodríguez , davanti alla porta della vecchia caserma Canarias 50, rifugio temporaneo a chi arriva in barca. Il candidato di Vox sostiene che " l'immigrazione clandestina ha una soluzione ", riproducendo modelli come quello messo in pratica dall'Australia, "che è anche un'isola". Si tratta, a suo avviso, di far capire a coloro che cercano di entrare in Europa che "qui non hanno futuro" se attraversano le frontiere senza visto o in modo irregolare.
" Certamente gli immigrati clandestini sono la parte più debole di tutta questa catena ", ha ammesso, "ma ciò non significa che la solidarietà debba portarci ad accettare un'immigrazione clandestina, massiccia e incontrollata, perché allora sono i quartieri a degradarsi e le loro abitanti che ne subiscono le conseguenze. Buxadé ha fatto riferimento ad un'indagine effettuata dalla BVA
"Dobbiamo porre fine a questi modelli di multiculturalismo che hanno fallito. Non vogliamo che le Isole Canarie diventino Lampedusa o un'isola greca. Vogliamo che le Isole Canarie abbiano un futuro di prosperità, occupazione, lavoro e sicurezza per tutti ." le famiglie delle Isole Canarie", ha aggiunto.
L'eurodeputato Vox ha rifiutato che la soluzione per gestire la crisi migratoria che vivono le Isole Canarie consista nel " semplicemente disperdere gli immigrati clandestini che entrano nelle isole in tutto il territorio nazionale ", ma che sia necessario "uno stretto controllo delle frontiere". a cui partecipa la Marina Militare. Sulla stessa linea, ha auspicato "l'utilizzo della Marina e del Soccorso Marittimo per riportare tutte le navi trafficanti sulle coste di origine", senza però specificare come crede che potrebbero farlo, oltre a chiedere che siano esercitate pressioni sul Marocco e sulla Mauritania affinché esercitjno un maggiore controllo sulle partenze sulle loro coste