Oggi intervisteremo Jesus Gonzalez De Chaves Trujillo di Bodegas Quinta San Antonio - Atlante. La cantina è situata nel prezioso Valle de La Orotava, fa parte dal 2013 della Denominazione di origine “La Orotava” ed è stata nominata tra i 18 vini canari selezionati da Decanter.
Subito l’occhio mi è caduto sulla maestosità del cordon trenzado delle piante di vite lì presenti, per cui la prima domanda che ho posto è stata:
“Da quanto tempo sono presenti?”
“È molto vecchia… abbiamo una scrittura di acquisto della parcella risalente al 1871, mio padre ha 92 anni e non è mai stata ripiantata la vigna in questa zona. Sicuramente ha 150/200 anni.”
“Qual è il segreto della longevità di queste piante?”
“Alcuni effettivamente rimangono increduli a vedere queste piante, perché non è comune avere un vigneto così vecchio. A parte l’assenza della fillossera, è il sistema della potatura! Ci sono alcuni viticoltori che sono famosi del mondo del vino, perché stanno cambiando il sistema di potatura, con l’utilizzo di una potatura rispettosa. In questo caso nel cordon trenzado, è che in ognuno di questi tralci che tu vedi, posso esserci 6/8 tralci differenti, sempre vai potando verso la punta, così da far allungare il tralcio, così che si taglia solo legno dell’anno anteriore in modo da creare ferite più piccole e cercare di evitare possibili malattie. Inoltre, trattiamo in ecologico, la vigna qui presente ha dato da mangiare a molte generazioni e dobbiamo cercare di fare in modo che prosegui ancora!”
“Da quanto tempo trattate in maniera ecologica?”
“Sono anni che procediamo senza l’uso di pesticidi ed erbicidi, esattamente dal 2013 quando se n’è andato il precedente agricoltore. Ha elevati costi economici e di tempo che vengono ripagati sia dalla salute della vigna che dal vino ottenuto.”
“Il Cordon Trenzado è un affascinante sistema di allevamento caratteristico de La Orotava, cosa puoi raccontarmi?”
“Spesso la gente mi chiede perché si attua così qui e non in altri posti. Possibilmente derivato dalla precedente coltivazione della Malvasia, nel secolo XVI/XVII con il successo del vino canario; la Malvasia necessita una potatura lunga e questo è un buon sistema se hai piante con vigore e suolo fertile affinché producano. Per cui quando hanno cambiato con altre varietà, probabilmente nella valle era il sistema che la gente sapeva fare e decisero di mantenerlo. È un sistema che permette inoltre di utilizzare terreni pendenti e rocciosi.”
“Come mai la scelta del nome Atlante?”
“Esisteva uno storico cinema/teatro nel centro La Orotava dove andavano tutti compreso io da piccolo, era conosciuto anche per la lucha canaria. Durante il boom urbanistico del 2000 venne demolito per costruire palazzi. Fu un duro colpo per tutti gli abitanti e così ho voluto ricordarlo facendo un omaggio. Commercialmente il nome fa riferimento all’oceano Atlantico e all’influenza del mare.”
Dalla vigna con vista all’oceano ci spostiamo alla volta della cantina, ovviamente per degustare i vini Atlante; vinificati con lieviti autoctoni e senza chiarificazione né filtrazione.
Atlante tinto (89 punti Guía Peñin)
Varietà: Listán Negro, Vijariego negro.
Si presenta con un color rosso granato. Predominano gli aromi di violetta, rosa rossa, pepe nero e mirtillo. In bocca è un vino con un tannino elegante, una buona struttura ed equilibrato.
Atlante blanco (91 punti Guía Peñin)
Varietà: Listán Blanco, Albillo Criollo.
Presenta un colore giallo paglierino. Predominano gli aromi di pera, erba fresca, miele pesca. In bocca è fresco e untuoso con una buona persistenza.
Con un calice di Atlante tinto, vi saluto e vi aspetto al prossimo mese con altre chicche enologiche.
Lucia Montalbano, Dott. In Viticoltura ed Enologia
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E-mail: lucired94@gmail.com
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