La seconda parte, quella centrale, era conosciuta come Los Moros. In questa zona si trovava un palazzo appartenuto alla principessa Diana d'Orleans, figlia dei conti di Parigi, e al duca Carlo di Württemberg, figlio di Felipe Alberto, duca di Württemberg. E infine, l'area situata nel Barranco de Las Teresas, parte che ha dato origine al suo nome dopo il rimodellamento.
Si racconta che era una spiaggia pericolosa, dove l'acqua colpiva con forza le pietre. Gli abitanti della zona ricordano che diverse persone vi hanno perso la vita. Per il suo orientamento, la forza dell'acqua e del vento hanno sempre caratterizzato questa spiaggia.
Dopo che la scarsa sabbia di origine vulcanica si era esaurita, a causa del fatto che veniva prelevata dalle imprese edili della città, il consiglio comunale della capitale considerò nel 1953 la costruzione di una spiaggia artificiale.
Infine, nel 1961, il Ministero dell'Edilizia approvò il Piano Regolatore per il quartiere e la costa di San Andrés. Tre anni dopo venne istituito il Collegio di Indennizzo per i proprietari dei terreni interessati dalla costruzione della spiaggia e dei suoi accessi. Gli ingegneri Popeyo Alonso e Miguel Pintor furono quelli che progettarono la nuova spiaggia e, visto il suo alto costo, pensarono di urbanizzare i suoi dintorni per ottenere finanziamenti e creare un centro turistico di grande importanza. Nel 1965 venne presentato il Piano Parziale.
LA SPIAGGIA DI LAS TERESITAS E UN PRESTITO DI 50 MILIONI PER COMPRARE LA SABBIA
Intorno al 1967 un Decreto Ministeriale autorizzò i lavori per la sua trasformazione e nello stesso anno il Consiglio Comunale e la Cassa Compensi stipulavano un primo accordo.
Rigenerare la nuova spiaggia e coprire quasi un chilometro e mezzo di sabbia vulcanica era troppo costoso a causa della sua scarsità. Per questo il Comune chiese un prestito di 50 milioni di pesetas (più di 300.000 euro) per l'acquisto della sabbia che avrebbe ricoperto il terreno originario.
I primi lavori sulla spiaggia di Las Teresitas iniziarono nel 1968 con la costruzione di due frangiflutti laterali, un frangiflutti e un gradino scavato nel mare che avrebbe contribuito a preservare la conservazione della nuova sabbia bianca.
Durante i primi sei mesi del 1973, le pietre sulla spiaggia furono sostituite da cinque milioni di sacchi di sabbia bionda (270.000 tonnellate) importati direttamente dal deserto del Sahara a bordo della nave Gopegui. Il 15 giugno dello stesso anno la spiaggia fu aperta al pubblico.
Gli abitanti della zona raccontano che, inizialmente, la gente aveva paura di calpestare la sabbia, poiché dicevano che, venendo dal Sahara, conteneva scorpioni, cavallette e formiche rosse, mescolate alla sabbia. Nel 1998, a 25 anni dalla sua inaugurazione, 2.800 tonnellate di sabbia sono state nuovamente importate dal Sahara per rimpiazzare la perdita fino ad allora.
Lo sviluppo della spiaggia di Las Teresitas è stato rallentato nel tempo da innumerevoli fronti giudiziari e amministrativi. Quello noto come Caso Teresitas fermò i piani di sviluppo del fronte spiaggia. Al momento, Gestur sta già lavorando alla modifica del PGO in vigore, dal 2005, per dare esecuzione al Piano Straordinario per la spiaggia.