Il settore alberghiero delle Canarie sta attraversando una buona situazione. Nemmeno l’effetto Pasqua ha interrotto la serie di aumenti dei prezzi e dei redditi che concatenano gli alloggi nella Comunità Autonoma.
Con aprile, gli hotel della regione hanno già registrato 35 mesi di aumento delle tariffe e delle fatture. Qualcosa di diverso sono la redditività e gli utili, che nonostante il notevole rimbalzo dei ricavi sono limitati dallo straordinario aumento dei costi dell'attività. Costi folli a causa dell’ondata di inflazione che alimenta le guerre in Ucraina e Gaza. E senza contare le perdite subite dalle compagnie alberghiere nei mesi di chiusure per contenere l’avanzata del covid, perdite che ancora si trascinano.
L'Istituto Nazionale di Statistica (INE) ha aggiornato giovedì il database sulla situazione del turismo alberghiero con i numeri del mese scorso. C’era una certa aspettativa dovuta al fatto che quest’anno la Settimana Santa è stata celebrata a marzo, mentre nel 2023 si è celebrata ad aprile.
Era quindi probabile che la serie di ricavi in crescita di cui il settore alberghiero gode nelle Isole da quasi tre anni si interrompesse, anche se solo artificiosamente a causa del confronto di un aprile senza Pasqua, quello del 2024, con un aprile con la Settimana Santa, quella del 2023. Ma nemmeno per quelle. I prezzi e la fatturazione degli alberghi dell'Arcipelago hanno conosciuto lo scorso mese l'ennesimo aumento su base annua – il trentacinquesimo consecutivo – nonostante lo scorso aprile non abbia avuto la spinta delle vacanze pasquali.