Il caos dell'edilizia turistica alle Canarie è una realtà, come ha sottolineato il Ministro del Turismo e del Lavoro del Governo delle Isole Canarie, Jéssica de León. In un rapporto presentato si evince che rappresentano già circa il 36% dell'offerta ricettiva totale dell'arcipelago.
I posti destinati ad appartamenti turistici ammontano ora a 195.994, avvicinandosi sempre più a quelli alberghieri, che sono 251.308 (il 46% del totale), e raddoppiando quelli corrispondenti agli appartamenti tradizionali, 98.042 (18%).
Il consigliere spiega che "ci sono già due comuni in cui gli alloggi per le vacanze prevalgono su quelli alberghieri, come Las Palmas de Gran Canaria e La Oliva, a Fuerteventura". Allo stesso modo, il suo vice consigliere, José Manuel Sanabria, ha ricordato che "ci sono sei comuni delle Isole Canarie che hanno più località turistiche che abitanti registrati, come Pájara, Yaiza, Mogán, Tías, San Bartolomé de Tirajana e Adeje".
Ecco perché l’esecutivo sollecita l’arrivo di misure “nella linea in cui stanno andando l’Europa e il resto del mondo”. “L’espansione dell’offerta di alloggi deve essere regolamentata per evitare tensioni come la mancanza di alloggi in affitto”.
“Sebbene l'edilizia residenziale diversifichi e integri altre modalità, gli hotel e gli appartamenti sono soggetti a numerose normative, ma la crescita dell'edilizia residenziale non è regolamentata e i suoi effetti richiedono uno standard specifico”, ha proseguito De León.
In questo modo, l’attenzione è rivolta alla futura Legge sull’uso turistico sostenibile degli alloggi nelle Isole Canarie. Si propugna una nuova norma che non si limiti solo ad aggiornare il decreto sugli affitti turistici, ma sia più ambiziosa e regoli, con rango di legge, l'uso turistico degli alloggi nel loro insieme.