Mercoledì la Commissione europea ha ricordato che limitare il diritto dei non residenti di acquistare una casa in un territorio dell'Unione europea, come esplorato dal governo delle Isole Canarie per l'arcipelago, contravviene in linea di principio alle regole del blocco che proteggono la libertà di movimento ; sottolineando che solo “motivi imperativi di interesse generale” riconosciuti nella giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE (CGUE) potrebbero giustificare tali restrizioni.
"Non commentiamo casi specifici per mancanza di informazioni dettagliate", ha detto la portavoce finanziaria dell'esecutivo comunitario, Francesca Dalboni, interrogata in una conferenza stampa a Bruxelles sulle dichiarazioni del presidente delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, che Martedì ha affermato che “è giunto il momento” di negoziare con l'UE la possibilità di limitare l'acquisto di alloggi da parte di stranieri nelle Isole Canarie.
Tuttavia, il portavoce ha anche sottolineato che il Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE) all'articolo 63 “proibisce restrizioni ai movimenti di capitali relativi all'acquisizione di beni immobili, comprese le case, da parte di cittadini dell'UE.
Non di meno, ha aggiunto Dalboni, tali restrizioni “possono essere giustificate” per le ragioni incluse nello stesso Trattato all'articolo 65, cioè per “motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza” o per “motivi imperativi di interesse generale riconosciuti nell'ordinamento giuridico”. giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Naturalmente, “a condizione che essi non siano (motivi) discriminatori e siano proporzionati all’obiettivo perseguito, ossia adeguati a garantire, in modo coerente e sistematico, il raggiungimento dell’obiettivo perseguito e non vadano oltre quanto è necessario per raggiungerlo”.