Il granchio è stato scoperto da Alejandro Cabrera, residente a Puerto del Rosario e tecnico di acquacoltura. È ora monitorato dalla Red de Detection Temprana de Especies Exóticas (Rete di Rilevamento Precoce delle Specie Esotiche), l'organismo ufficiale responsabile della localizzazione, dell'identificazione, dell'analisi, del controllo e, ove necessario, dell'eradicazione delle specie invasive nelle Isole Canarie.
Questo granchio blu, noto anche come Callinectes sapidus, è considerato pericoloso per la fauna marina autoctona. Gli esemplari adulti si nutrono di pesci, molluschi, granchi, gamberi, cefalopodi e persino piante, il che li rende una seria minaccia per gli ecosistemi locali. Gli esperti avvertono che questa specie altamente adattabile può sopravvivere e diffondersi rapidamente in nuovi ambienti.
Negli ultimi anni, le Isole Canarie hanno registrato diversi avvistamenti di specie selvatiche potenzialmente pericolose o invasive. Tra queste, il pesce scorpione, il pesce palla e alcune specie di meduse, che possono rappresentare un rischio sia per gli ecosistemi marini che per i bagnanti. In alcune zone costiere, gli avvistamenti di pesce scorpione, noti per i loro aculei velenosi, hanno portato a un aumento del monitoraggio da parte delle agenzie ambientali. Il pesce palla è un'altra specie invasiva e può essere tossico se ingerito, mentre le fioriture di meduse portano occasionalmente alla chiusura temporanea delle spiagge.
Le autorità hanno inoltre intensificato gli sforzi per individuare e controllare rettili e insetti invasivi, poiché queste specie possono compromettere la biodiversità locale e minacciare il fragile equilibrio ecologico delle isole.