Una cantina gestita da Pedro Reyez González e da sua moglie Mercedes Diáz, situata al nord di Tenerife e più precisamente nel municipio di Tegueste nella zona del “El Lomo”: una vallata verde con vista sull’oceano, chiamata il “Barrio de l’Infierno”.
Dal 2009, rilevando i terreni e la cantina del padre, produce vini bianchi e rossi rinomati e premiati nell’isola.
Il nome deriva da un incontro con un signore francese, appassionato di vini e cui figli giocavano insieme a quelli di Pedro, che un giorno provò uno dei suoi vini rimanendone estasiato! Durante la seguente partita, il distinto signore gli chiese una “bottiglia di Lomo Sapiens”, il proprietario rimase perplesso e gli chiese spiegazioni, così l’altro rispose: “Orsù, Pedro! Sei nella zona de El Lomo e quel vino rappresenta l’evoluzione dei suoi vini. Per cui per me quello è un Lomo Sapiens!”.
Raccontando l’evento ai suoi amici, uno di loro prese l’immagine dell’evoluzione dell’uomo e aggiunse accessori viticoli, fu così che nacque l’etichetta!
Al fine la scritta diventò un gioco di parole tra “lomo” e “homo”, dove la h si trasformò in un apostrofo in ricordo degli apostrofi utilizzati in Francia.
Nel 2020, in seguito a una riunione tra piccole cantine, il proprietario parlò del suo progetto a Raúl García González (esperto nel settore viticolo ed enologico): la cantina in quel momento aveva una capacità di 15.000 litri, ma produceva solo vino da tavola e l’inversione sul terreno non stava risultando remunerativa. Fu allora che Raúl gli propose un progetto che aveva come scopo un lavoro “biodinamico” e di “cervello” in vigna e l’ottenimento di un vino distinto, “d’autore”, che permettesse di dar lustro alle varietà della zona. In quell’anno Bodega Lomosapiens si unisce al progetto “Sentiterra” e nel 2021 aggiunse alla produzione il vino bianco “Sinesio” e il rosso “Honorio”.
Il vino rosso Honorio (dedicato al padre) quest’anno non sarà presente sul mercato a causa della scarsa qualità della vendemmia.
-Vino bianco “Lomosapiens”
Si tratta di un monovarietale di Listán Blanco, in produzione dal 2009.
Risulta leggero e aromatico con una gradazione alcolica moderata (11%vol.)
-Vino bianco “Sinesio” (dedicato al nonno)
Vidueño di 50% Marmajuelo e la restante parte divisa tra Vijariego, Listán Blanco e Forastera Gomera (sarà cambiata con la Málaga, varietà propria di Tegueste).
Trascorre sette mesi in barrique francese, sur lie e con lavoro di bâttonage.
La cera rossa presente sulla bottiglia richiama lo stesso modo di sigillare i tappi negli anni ’50, dove il rosso era l’unico colore presente per la cera sul mercato.
Lucia Montalbano, Dott. in Viticoltura ed Enologia
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