A poco a poco. Anche se nessuno ne parla, non è un segreto che le Isole Canarie siano da anni in cima a tutte le classifiche di povertà del Paese e, sebbene il tunnel sia lungo e la luce ancora lontana, i dati del 15° Rapporto Annuale sullo Stato della Povertà rivelano che le isole stanno compiendo piccoli passi nella giusta direzione.
Nell'ultimo anno, la regione è passata dall'essere la seconda regione con il più alto rischio di povertà ed esclusione sociale in Spagna – secondo l'indice Arope – alla quinta. Il tasso è sceso in un solo anno dal 33,8% al 31,2%, con una riduzione di 2,6 punti percentuali. Questo lascia l'arcipelago al livello più basso degli ultimi dieci anni.
Si tratta di un relativo sollievo, poiché un terzo della popolazione delle Canarie, oltre 700.000 persone, fa ancora fatica a pagare le bollette. Il rapporto fornisce anche un'altra buona notizia: il tasso di rischio di povertà relativa – che misura il numero di persone che, dopo aver ricevuto le prestazioni sociali, hanno un reddito inferiore al 60% del reddito mediano – è migliorato dal 26% al 24,6%, consentendo alla regione di scendere dal terzo al sesto posto. Si tratta del tasso più basso dal 2008. Si tratta di un aumento "moderato" che il governo delle Canarie auspica si intensificherà il prossimo anno, a seguito dei "dati occupazionali positivi" registrati nella regione negli ultimi mesi.
Deprivazione materiale
A livello nazionale, la popolazione che vive una grave deprivazione materiale e sociale raggiunge l'8,3%, ovvero circa quattro milioni di persone. La riduzione, in questo caso, è stata di 0,7 punti percentuali rispetto allo scorso anno, il che significa che oltre 350.000 persone sono uscite da questa situazione.
Nelle Isole Canarie, inoltre, il 65% dei lavoratori si trova in situazioni precarie; si trovano cioè all'inizio della spirale della vulnerabilità e la loro qualità di vita può essere rapidamente compromessa da qualsiasi evento imprevisto. Inoltre, il 12,4% degli isolani affronta "gravi difficoltà" ad arrivare a fine mese. Questa cifra è effettivamente aumentata, poiché un anno fa il tasso si attestava al 9,9%. Ciò rafforza gli elevati livelli di deprivazione "quotidiana" tra la popolazione delle Isole Canarie. Una situazione che, secondo il governo regionale, sottolinea la "necessità di rafforzare le politiche sociali nell'arcipelago".
Il governo delle Canarie riconosce di essere "consapevole" della povertà strutturale di cui soffrono le isole e afferma di aver chiesto allo Stato di "essere sensibile al territorio", che è remoto e frammentato. "Abbiamo proposto al Ministero dei Diritti Sociali e all'Agenda 2030 un aumento dei fondi per la povertà ricevuti dalla Comunità Autonoma", spiegano fonti governative. Affermano che negli ultimi anni sono stati ricevuti 30 milioni di euro, ma dati i tassi di povertà nelle isole, sottolineano che sarebbero necessari "tra gli 80 e i 100 milioni di euro" per assistere i canarini che si trovano in questa situazione.