Gli agenti hanno esaminato oltre 1.100 voli internazionali e scoperto 330 casi di furto di bagagli. Oltre 200 passeggeri, la maggior parte dei quali turisti provenienti da fuori dalla Spagna, hanno sporto denuncia dopo aver scoperto la scomparsa dei loro effetti personali.
Nelle prime fasi dell'indagine, la polizia ha ispezionato 27 gioiellerie che acquistano oro di seconda mano, nonché diverse piattaforme di vendita online. Ha confermato 840 vendite collegate a beni rubati per un valore di circa 1,9 milioni di euro. Le perquisizioni nelle abitazioni e negli armadietti dei dipendenti dell'aeroporto hanno portato al recupero di gioielli, orologi, telefoni, console per videogiochi, denaro contante e persino un'auto di lusso.
Nelle fasi successive, gli agenti hanno esaminato i telefoni cellulari dei sospettati e analizzato 1,7 terabyte di dati, rivelando il funzionamento della rete. Il gruppo vendeva oggetti rubati a colleghi, familiari e amici, e accettava persino "ordini" personalizzati per specifici oggetti di valore.
Alcuni membri vendevano anche documenti personali delle vittime per rendere più difficile la tracciabilità dei crimini. In una chiamata intercettata, i ladri parlavano di una valigia contenente 100.000 euro in banconote da 500 euro.
Nella fase finale, 56 persone sono state fermate o indagate, tra cui personale di compagnie aeree e società di movimentazione bagagli negli aeroporti di Tenerife Sud e Tenerife Nord, insieme ai loro parenti e intermediari.
L'indagine è stata condotta dall'Unità di Investigazione Fiscale e Frontiera (UDAIFF) dell'Aeroporto di Tenerife Sud, con il supporto dell'USECIC e della Polizia Giudiziaria. La Guardia Civil ha descritto il caso come il più grande del suo genere mai scoperto nel settore del trasporto aereo internazionale.