È morto Pelé

È morto Pelé

Pelé, uno dei più grandi giocatori nella storia del calcio, vincitore di tre Coppe del Mondo con il Brasile, è morto oggi a 82 anni. Era ricoverato da circa un mese a San Paolo per disfunzioni renali e cardiache e da tempo stava ricevendo cure palliative per l’aggravarsi del tumore al colon di cui soffriva.

Le notizie sul peggioramento delle sue condizioni circolavano da alcune settimane e durante i Mondiali di calcio in Qatar la Nazionale brasiliana gli aveva spesso dedicato dei messaggi di sostegno. La figlia di Pelé, Kely Nascimento, ha pubblicato su Instagram un post in cui ha scritto: «Tutto ciò che siamo è grazie a te, ti amiamo infinitamente. Riposa in pace».
Nato il 23 ottobre 1940 nel villaggio di Três Corações, nello stato meridionale del Minas Gerais, il suo vero nome era Edson Arantes do Nascimento. A cinque anni si trasferì con la famiglia a Bauru, un grosso centro urbano nello stato di San Paolo che divenne la sua città e dove iniziò anche a giocare a calcio.

Da lì si trasferì proprio a San Paolo per giocare con il Santos, con cui esordì in campionato il 7 settembre 1956, anniversario dell’indipendenza del Brasile dal Portogallo. Da quel giorno al primo ottobre 1977, data della sua partita d’addio organizzata tra le uniche due squadre per le quali aveva giocato — Santos e New York Cosmos — Pelé condusse una carriera mai vista fino ad allora.

In diciassette anni passati al Santos segnò 643 gol in 656 presenze, quasi uno a partita fino al 1974, quando giocò l’ultima stagione in Brasile prima del trasferimento negli Stati Uniti. Con il Santos vinse dieci campionati statali paulisti e sette nazionali. Tra il 1962 e il 1963 vinse le prime due coppe Libertadores del calcio brasiliano e poi le prime due Intercontinentali, battendo prima il Benfica di Eusebio e poi il Milan di Maldini, Trapattoni e Rivera.

Debuttò con la Nazionale a sedici anni, e a diciassette venne convocato per i Mondiali in Svezia, dove il 19 giugno 1958 si fece conoscere al mondo — insieme al compagno di reparto Mané Garrincha, uno dei giocatori brasiliani più amati di sempre — segnando il gol decisivo nei quarti di finale contro il Galles. Ne segnò poi tre alla Francia e due alla Svezia nella finale di Stoccolma, dove il Brasile vinse la prima Coppa del Mondo della sua storia. La rivinse poi quattro anni dopo in Cile, e nel 1970 in Messico battendo in finale l’Italia di Facchetti, Riva, Mazzola e Rivera.

Per tutti i risultati ottenuti in carriera, Pelé è tuttora considerato il più forte calciatore di tutti i tempi insieme all’argentino Diego Armando Maradona, con il quale condivide il riconoscimento della FIFA come giocatore del secolo.

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