Mentre le Isole Canarie stanno soffrendo un nuovo, e straordinario, episodio di alte temperature che ha portato i termometri sopra i 30 gradi a metà novembre, il Teide fatica ad entrare nell'inverno. L'enclave più alta di Tenerife è spuntata, tra lo stupore di tutti, con un leggero strato di nevischio sulla punta. Un cappello ghiacciato che contrasta con le temperature primaverili che da una settimana si registrano sulle coste e nelle zone centrali.
Dall'8 novembre le Isole Canarie registrano temperature massime tra i quattro e i cinque gradi superiori alla norma", spiega il delegato dell'Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) delle Isole Canarie, sottolineando che ci sono stati giorni (come a novembre ) in cui i termometri hanno raggiunto in tutto l'Arcipelago gli otto gradi di differenza rispetto ad un autunno normale.
Questo lunedì la differenza è stata, se possibile, ancora più marcata. Mentre questo lunedì la temperatura massima in Spagna è stata registrata ad Adeje, con 32,2 gradi , nelle prime ore di martedì si è registrata una nevicata in cima al Parco Nazionale del Teide . Un evento che si è verificato anche quando in molte delle stazioni vicine – come Izaña o Las Cañadas – i termometri non sono scesi sotto i sette gradi durante la notte.
Secondo Suárez, questo strato di ghiaccio si è formato grazie a "una fascia di nubi medie e alte di origine subtropicale che è passata attraverso Tenerife e La Gomera e che, ad alta quota, ha lasciato precipitazioni". Nello specifico, nelle prime ore di martedì si sono registrati circa 3 litri al Parador e altri 5 litri a Izaña, quindi "sul picco è stato nevischio, poiché a quei livelli la temperatura è più bassa", come precisato. Lo rivela Suarez.
Comunque le Isole Canarie continueranno ad avere temperature ben al di sopra di quanto previsto fino alla fine della settimana. "Speriamo che nel fine settimana possa entrare un DANA indebolito, lasciando piogge nel nord", ha detto Suárez. Il caldo però non lascerà del tutto le Isole. "Nelle prossime tre settimane assistiamo ancora a una leggera anomalia calda", sintetizza il delegato dell'Aemet che, a un mese dalla fine dell'anno, prevede già che "questo 2023 sarà tra gli anni più caldi della serie", insieme al 2016. e il 2017, quando anche il pianeta ha subito gli effetti di El Niño.