“Il turismo in crociera contribuisce alla sostenibilità ambientale e al turismo responsabile”. Tradotto: In altre parole, se un paese, una città, un porto non ha il turismo crocieristico, dovrebbe incorporarlo perché questo “contribuisce” alla sostenibilità.
Questo è il titolo di Travel and Tour World, portale di notizie sul turismo. I dati provengono dal “2024 State of the Cruise Industry Report”, che afferma dimostra la leadership nella sostenibilità ambientale.
Qualcuno a questo mondo può dire con serietà un simile oltraggio?
Ecco cos'è diventata la sensibilità ambientale: un esercizio di marketing che, per dirla in paladino romano, sta mentendo apertamente.
Le navi da crociera sono molto dannose per l’ambiente: consistono nel trasportare città di diverse migliaia di persone, consumando in modo smisurato in ogni modo, non ultima l’energia. E producendo rifiuti su scala enorme. Logicamente producono inquinamento.
Ciò non significa che l’industria non si preoccupi e stia lavorando per correggere i problemi che genera, ma oggi non c’è nave che non inquini. Non si tratta di essere ambientalisti, ma di essere ragionevoli. Occorre fare molti progressi non solo sulla questione delle emissioni di fumo, ma anche sul processo dei rifiuti o sull’impatto sui porti. Una crociera o dieci non sono importanti, mentre centinaia che viaggiano attualmente per il mondo è un'altra cosa