La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, viva viva la Befana!
Chi non ha in mente questa filastrocca che da piccoli si imparava a memoria, nell'attesa di quella vecchietta malmessa che in groppa ad una scopa volava sopra le nostre case per portarci caramelle e dolci, riponendoli nella calza appositamente appesa per questo, senza mai lasciare quel carbone che si meritavano, secondo tradizione, solo i bimbi che erano stati cattivi. Quando la mamma esponeva quella calza rossa, noi sapevamo che le feste erano giunte al termine. Il Natale il Capodanno avevano lasciato l'ultimo strascico alla Befana, cosi brutta col suo largo cappello e vestita di stracci, quasi a rappresentare l'anno vecchio che se ne andava per lasciare il posto ad uno nuovo, pieno di aspettative e di sorprese.
La tradizione della Befana risale all'epoca romana, e continua ancora oggi. Allora si credeva che dopo il solstizio d'inverno, nelle dodici notti che seguivano, delle figure femminili aleggiassero sopra i campi, come buon auspicio per i futuri raccolti. Mentre in alcune zone di Germania ed Austria il chiaro riferimento alla Befana viene dal personaggio di Perchta o Berchta, una vecchia brutta dagli abiti sporchi e dai grandi piedi, un mito celebrato sempre dodici giorni dopo il Natale, forse contaminato dalla festa di Halloween, la notte delle Streghe.
Per i credenti la notte della Befana e' la notte in cui i Re Magi arrivano da Gesu' Bambino con i loro doni (Epifania in greco si traduce come Manifestazione). Possiamo credere quindi che l'Epifania sia soprattutto l'esempio di questi Re Magi che, nonostante le difficolta' e seguendo una stella, alla fine sono giunti al Salvatore. E sperare che nonostante le nostre, con costanza e passione, seguendo un obiettivo, arriveremo a cio' che desideriamo ottenere.
La Befana e' comunque un simbolo prettamente italiano. In tutto il resto del mondo questa tradizione non esiste. In Spagna, per esempio, si festeggia l'arrivo dei Re Magi, protagonisti della tradizionale cavalcata.
Danila Rocca