Conobbi Jessica Martín durante una degustazione di vini, e incontrai una ragazza piena di energie, iniziativa ed amore per il vino. Mi presentò il suo progetto, invitandomi nella sua “casa”, il Guachinche Ramón, per conoscere la sua storia e il suo vino “Ruku Ruku”.
Prima di immergervi in questo racconto, vorrei spiegarvi cos’è effettivamente un Guachinche!
Il canarismo “bochinche” e la sua forma più recente “guachinche” procedono molto probabilmente da una forma peninsulare di indicare una taverna povera, vengono identificati inoltre come luoghi o negozi di carattere popolare dove si servono cibo tipico e il vino del luogo. (Dicciónario historico - etimologico del habla canaria de M.Morera). In sintesi, era una sala dove si andava per assaggiare il vino della casa. Il bicchiere di vino era accompagnato da qualche piatto fatto in casa o da formaggio, che tradizionalmente serviva la moglie, poiché il marito si trovava nella tenuta, occupandosi della vigna.
Si pensa inoltre che il termine etimologico di “guachinche” risalga a qualche secolo fa, quando i commercianti inglesi, arrivando sull’isola per comprare il vino e passando vicino ai viticoltori indaffarati nelle vigne, esclamavano a questi ultimi “I’m watching you” (ti sto guardando). La frase subì presumibilmente delle storpiature come “watching ye” e infine in “guachinche”.
Torniamo ora al Guachinche Ramón, situtato nell’entroterra de La Orotava ed immerso nei vigneti da cui viene ricavato il vino servito nello stesso. Offre un’esperienza enogastronomica tipica, immersi nell’atmosfera del classico guachinche canario. Nonostante il periodo coincidesse con l’imminente vendemmia, Jessica è stata super disponibile e ho inoltre avuto la fortuna di conoscere la famiglia e il suo compagno ed enologo Tomás Mesa.
“Come ti sei avvicinata al mondo del vino?”
Il guachinche di mio padre ha sempre beneficiato della produzione del proprio vino, servito in loco o venduto in damigiane; inoltre, gli sono stati attribuiti premi nelle fiere locali. Le vendemmie erano sempre una festa ed io ho sempre desiderato partecipare anche alla sua elaborazione, ma ero limitata da antiquate dicerie che riguardavano il mondo del vino e le donne. L’occasione arrivò un anno “grazie” ad un mosto che smise di fermentare, qui ebbi il permesso di entrare e grazie all’enologo e mio attuale compagno Tomás, presi le redini della cantina. Grazie a ciò decisi di imbottigliare per la prima volta il vino di famiglia e dargli un nome!
“Cosa ti ha ispirato alla realizzazione dell’etichetta?”
L’idea era di ricordare innanzitutto da cos’è nata, ovvero dal lavoro di squadra mio e di Tomás, e ovviamente il riferimento al cordon trenzado, che è la speciale conduzione della vite tipica della valle. Non appartenendo alla Denominazione di Origine locale non potevamo inserire riferimenti alla zona di produzione, così che abbiamo pensato di inserite le coordinate geografiche quali la latitudine e la longitudine.
“Che varietà utilizzate?”
Le varietà sono le stesse presenti in vigna e da sempre utilizzate ovvero la varietà Listàn Blanco rappresentante circa il 5% e la varietà Listàn Negro che occupa il resto della vigna. L’idea di questo vino è mantenere le caratteristiche delle varietà e della zona, addolcendo certi aspetti come il carattere di ridotto del Listàn, che spesso non trova successo nel pubblico. L’altra accortezza è stata quella di anticipare la vendemmia, al fine di ottenere un vino giovane con un grado alcolico moderato.
“Cosa è previsto nella sua elaborazione?”
Iniziamo con una vendemmia manuale a fine di agosto, anche se quest’anno l’abbiamo anticipata al 12 agosto a causa delle elevate temperature, in seguito l’uva viene portata in cantina, dove ha inizio una fermentazione ad una temperatura controllata. Terminata la fermentazione il vino viene posto ad affinare durante 5 mesi in una barrique francese di 500l.
Ruku Ruku: un vino rosso giovane con un colore rosso rubino, in cui si possono distinguere i tipici aromi del Listàn negro come la foglia di fico, il pepe nero, la ciliegia. In bocca risulta fresco ed equilibrato. Il basso grado alcolico ed i precedenti descrittori fanno sì che il vino risulti il compagno perfetto in tranquille giornate estive.
Nasce così Ruku Ruku, un vino rosso giovane che racchiude l’essenza del Listàn Negro de La Orotava, il sogno di una ragazza innamorata del vino e della cultura ad adesso collegata e, infine, una relazione lavorativa che sfociò in una relazione amorosa.
Lucia Montalbano, Dott. in Viticoltura ed Enologia
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