Non erano ancora le nove di sera, l'orario previsto per l'inizio del ballo dei maghi di Santa Cruz, che molti partecipanti stavano già iniziando a sedersi ai tavoli che avevano prenotato una settimana fa, andati esauriti in una sola ora. I 712 tavoli distribuiti tra le strade di Antonio Domínguez Alfonso (La Noria), Nifú-Nifá, Campo de Castro, Bravo Murillo, così come nelle piazze d'Europa e nella Chiesa della Concezione, si sono così gradualmente riempiti
Ieri sera, 17.000 persone si sono date appuntamento per godersi uno degli eventi con la maggiore partecipazione di tutti i festival fondatori della città.
E proprio le famiglie sono state quelle che ieri sera sono state protagoniste del ballo del mago, le stesse che si vantavano del cibo che veniva esposto su ogni tavola come se fosse una mostra. Gofio, patate rugose, carne di fiesta, insalata, gabanzas e, naturalmente, il buon vino locale. Il tutto condito da una buona dose di chitarre, timple e anche qualche tamburello.
Sia i commensali che coloro che volevano semplicemente godersi la musica tradizionale delle Canarie, prima, e la festa popolare, poi, sono arrivati vestiti con abiti tipici delle Canarie, la maggior parte con i costumi dei maghi di Santa Cruz, ma anche di La Orotava, la secondo più utilizzato, e da altre isole. L'organizzazione era incaricata di garantire che tutti accedessero alla sede, cosa che poteva avvenire in dieci punti diversi, adeguatamente vestiti.
In un rapido giro tra i diversi tavoli, si è visto che classici come i pestiños di Paco Tacoronte non avevano mancato all'appuntamento, così come i gruppi politici, che, visto il periodo elettorale, sono stati più che mai presenti.
Il sindaco, José Manuel Bermúdez, che prima di unirsi al ballo dei maghi, ha fatto la tradizionale offerta floreale alla Vergine della Candelaria, ha anche ballato con il gruppo di ballo del gruppo Tajaraste, esprimendo la sua soddisfazione per il successo del festival.