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Si indaga sulla truffa ai danni di turisti anziani nel sud di Tenerife

Si indaga sulla truffa ai danni di turisti anziani nel sud di Tenerife

 

La Polizia Nazionale ha tenuto il 19 luglio presso la Stazione di Polizia Provinciale di Santa Cruz de Tenerife un incontro informativo e di cooperazione con 19 rappresentanti del Corpo Consolare accreditato nella provincia di Tenerife per canalizzare la cooperazione e l'assistenza ai turisti truffati nel sud di Tenerife.

Erano presenti i rappresentanti del Corpo Consolare di Italia, Russia, Finlandia, Germania, Austria, Francia, Belgio, Irlanda, Regno Unito, Norvegia, Messico, Honduras, Venezuela, Argentina, Ecuador, Ungheria, Danimarca, Guatemala e Repubblica Dominicana.

Attualmente gli inquirenti sono convinti che il numero di denunce sia molto inferiore a quello reale. 

Questo dopo che la Brigata di polizia giudiziaria provinciale della polizia nazionale di Santa Cruz de Tenerife ha smantellato un'organizzazione criminale con sede nel sud di Tenerife, dedita a commettere truffe ai danni di turisti europei anziani, utilizzando a tale scopo una complessa rete di piccoli negozi articoli tecnologici, gestiti da indiani

L'operazione ha portato all'arresti di 33 persone per presunta paternità dei reati di associazione per delinquere, riciclaggio e frode. Sono stati sequestrati più di 700.000 euro in contanti ed è stato bloccato un capitale di oltre 900.000 euro distribuito in più di 300 conti correnti bancari e 42 immobili.

L'indagine è iniziata nel novembre dello scorso anno. I turisti più anziani sono stati reclutati sulle strade pubbliche con il pretesto di vendere loro qualche dispositivo elettronico . Il gruppo era perfettamente strutturato e c'erano diversi livelli di partecipazione. 

Fuori da diversi negozi di Las Américas, i leader avevano collocato diversi reclutatori di vittime, alle quali venivano offerti prodotti elettronici a un prezzo molto buono . Se mostravano interesse, venivano portati nei negozi, dove veniva omaggiati di tè o caffè per conquistare la loro fiducia. In quel momento si chiedevano ulteriori informazioni, come l'albergo dove alloggiavano e il fatto più importante: in che giorno sarebbero partiti.

L'obiettivo di questa strategia era quello di fissare un appuntamento lo stesso giorno della loro partenza da Tenerife per consegnare il prodotto che avevano acquistato.

Ed è in questo momento in poi che partivano gli addebiti impropri sulle carte; cioè il processo chiave della truffa. E, con la scusa di giustificare le vendite davanti alla dogana,facevano firmare loro dei documenti per tentare presumibilmente di convalidare una vendita concordata a fronte di un possibile reclamo da parte dei fornitori di carte alle banche. In questo modo le persone colpite venivano a conoscenza dell'inganno quando erano già nel loro paese, rendendo così di fatto più difficile per loro denunciare alla polizia spagnola.

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