Solo 400€ di multa al Cabildo di Tenerife per Playa Jardín chiusa

Solo 400€ di multa al Cabildo di Tenerife per Playa Jardín chiusa

Le multe sono state emesse dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente naturale delle Canarie e ammontano a 200 € ciascuna, si riferiscono a due infrazioni distinte avvenute tra la fine del 2024 e la metà del 2025 e sembrano molto lievi.

Entrambe le sanzioni riguardano il mancato rispetto di una delle dieci condizioni richieste per l'autorizzazione allo scarico delle acque reflue. Tuttavia, il Cabildo ha già presentato ricorso contro entrambe le sanzioni, sostenendo che sono infondate e che non vi è stata alcuna violazione effettiva.

Spiaggia colpita e frustrazione pubblica

Playa Jardín, un'importante attrazione turistica composta da tre distinte calette: Castillo, El Charcón e Punta Brava, è stata ufficialmente sconsigliata per la balneazione da luglio 2024 fino a metà giugno 2025 a causa della ripetuta scarsa qualità dell'acqua.

La zona più colpita è stata Punta Brava, la cala più grande e frequentata, la più vicina agli scarichi. Nonostante gli avvertimenti, molti abitanti del posto e turisti hanno continuato a fare il bagno lì.

Perché le multe erano così basse?

Molti trovano difficile comprendere le sanzioni minime, soprattutto considerando che la stessa agenzia ambientale aveva già inflitto multe ben più elevate al Comune di Puerto de la Cruz per reati simili. Tra il 2018 e il 2022, sono state comminate multe per un totale di 12.600 euro per scarichi non autorizzati dalle stazioni di pompaggio di Playa Chica, San Telmo ed El Caletón.

Al contrario, il Cabildo, pur essendo l'organismo con la maggiore responsabilità in materia di qualità dell'acqua, non ha ricevuto multe fino alla fine del 2024, nonostante una grave rottura di una conduttura fosse stata segnalata già a luglio 2020. L'agenzia sostiene che il ritardo nell'irrogazione delle sanzioni sia dovuto alla mancata notifica formale da parte del Dipartimento per la Transizione Ecologica delle Canarie. Le indagini sono iniziate solo a seguito di una protesta pubblica e di denunce giudiziarie presentate alla fine del 2024.

Secondo l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente Naturale, le sanzioni sono state limitate perché il Cabildo disponeva dei permessi e delle infrastrutture adeguati. Una sanzione riguardava gli scarichi effettuati prima che le acque reflue raggiungessero la conduttura di Punta Brava; l'altra riguardava le tracimazioni delle acque piovane dall'impianto di trattamento locale. Il Cabildo sostiene che questi eventi sono stati gestiti in modo appropriato e non dovrebbero giustificare alcuna sanzione.

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