Il sindaco di Icod de los Vinos, Javier Sierra, ha emesso un'ordinanza comunale rivolta a tutti i cittadini per limitare l'uso dell'acqua potabile in alcuni casi in risposta alla dichiarazione di emergenza idrica emessa dal Consiglio dell'Isola il 1° marzo per gli effetti della siccità ch ha colpito l’isola.
Come riferito questo venerdì dal Consiglio comunale di Icod, queste misure sono state adottate per assicurare e garantire le risorse idriche e raggiungere gli obiettivi di riduzione dei consumi.
Così, ad esempio, viene limitata l'irrigazione di giardini privati, frutteti, alberi, aree verdi e aree sportive, ad eccezione delle situazioni di emergenza (stress idrico) delle nuove piantagioni.
Né sarà possibile riempire piscine e fontane che non abbiano un sistema di recupero o circuito chiuso in funzione.
"Si richiama la restrizione sull'uso dell'acqua potabile nelle piscine rimovibili o gonfiabili e non è consentito il lavaggio con tubi di tutti i tipi di veicoli sulle strade pubbliche", aggiunge la nota.
Il sindaco ha inoltre ricordato il divieto di collegare le reti idriche pubbliche con quelle provenienti da pozzi o gallerie e, in caso di violazione, l'erogazione può essere soppressa per motivi sanitari.
Questa parte stabilisce inoltre che la Polizia Locale e il personale dell'azienda idrica comunale potranno svolgere compiti di vigilanza e controllo del rispetto delle disposizioni di tale documento e, se necessario, informeranno il Consiglio Comunale delle condotte illecite, che dovessero essere poste in essere sanzionato con le relative sanzioni.
Con Icod sono ormai tre (con Fasnia e Arico) i comuni di Tenerife che limitano l'uso dell'acqua ai propri abitanti. Nessuno di questi è un comune considerato turistico. La dichiarazione di emergenza idrica è stata approvata dall'Insular Water Council su richiesta del Cabildo e prevede il completamento di 34 lavori dichiarati urgenti, tra cui l'installazione di cinque impianti di desalinizzazione mobili, e una campagna di sensibilizzazione della popolazione. Nel documento però non si fa menzione del settore turistico, nonostante secondo i calcoli dell'Associazione Canaria dei Consulenti Ambientali delle Imprese, un hotel a cinque stelle consumi circa 400 litri d'acqua per cliente al giorno , fino a quattro volte più di un residente...
Mentre il Cabildo fornirà desalinizzazione e riutilizzo dell’acqua alle zone centrali dell’isola e chiederà ai residenti un consumo responsabile, al settore del turismo non è stato ancora chiesto di contribuire a questa emergenza.
Né i comuni più popolati, Santa Cruz de Tenerife e La Laguna, né quelli più turistici, Adeje e Arona, hanno adottato misure per ridurre il consumo di acqua.
