Ubay Gil nasce nel 1995 a Tacoronte, segue gli studi di ristorazione e in seguito si trasferisce a Madrid, dove per prestigiosi ristoranti stellati, in cui inizia ad addentrarsi nel mondo del vino. Senza conoscenze di base, dogmi etc.., inizia a provare vini da tutto il mondo, passando dai classici, ai naturali, ai “freaky” (strani).
Ritornato nella sua isola natale, in seguito alla quarantena, decide di rimanervi e ideare un suo progetto enologico. Prosegue gli studi nel ciclo superiore di viticoltura ed enologia di Tacoronte e si mette in contatto con un agricoltore che gli permette di fargli lavorare la sua vigna, situata a 600-650 m s.l.m. sempre a Tacoronte; contemporaneamente trova la cantina in condivisione con altri due enologi (Iñaki Garrido e Pablo Matallana)! Inizia il suo progetto…
La sua idea è l’ lavora elaborazione di un vino che inizi a prodursi in vigna, al fine di ottenere delle uve sane e con caratteristiche che possano permette un’elaborazione “naturale” e “spontanea” del vino.
Nasce così “La Canoya”, un vino rosso monovarietale di Listán Negro, con un’iniziale macerazione carbonica e fermentato con lieviti indigeni, in seguito, una parte (circa il 50%) è destinata all’affinamento di nove mesi in barrique francesi provenienti dalla Borgogna e la restante parte in un deposito di acciaio inox. La decisione di utilizzare gli indigeni (ovvero quelli presenti naturalmente nell’uva e nell’ambiente) e non i selezionati, spiega Ubay, è per promuovere il terroir in cui nasce il suo vino e quindi, renderlo differente da altri Listán dell’isola.
La Canoya: presenta un’intensità aromatica media, con note di frutti rossi tra cui la ciliegia e le fragole, una leggera base di vaniglia accompagnata da altre spezie tra cui è riconoscibile il pepe nero; in bocca presenta un tannino elegante e una buona persistenza.
L’etichetta, disegnata da un suo amico, è nata con l’idea di avere un vino in ebollizione (dalla fermentazione tumultuosa) con dettagli che fanno riferimento a: la varietà, le lettere LN riconducono a Listán Negro; la natura prefillosserica, rappresentata dalla fillossera nella sua forma alata; la base a piede franco.
Curiosità:
1) Ubay, oltre che occuparsi della vigna e del vino, continua il suo percorso di ristorazione nel ristorante “La Chachi” a Santa Cruz (Tenerife);
2) Il suo lavoro come cuoco e la passione per la cucina l’hanno aiutato sia nella fase di elaborazione del vino che nel registro degli aromi!
Lasciandovi con un buon calice, vi aspetto al prossimo mese con nuove chicche…
Lucia Montalbano, Dott. in Viticoltura ed Enologia
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