Le Isole Canarie rimangono ferme allo stesso punto, senza un chiaro movimento ascendente, si potrebbe dire, e ancora una volta fissano lo standard per la Spagna in termini di salario netto medio – lo stipendio percepito dai lavoratori isolani in 12 rate all'anno. E questo non è dovuto alla modesta crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) regionale, che ha vantato i tassi di crescita più elevati del Paese negli ultimi tre esercizi fiscali, compreso quello che sta per concludersi.
Così è, e così si ripeterà per un altro trimestre nel 2025, un anno che si chiuderà con un numero record di turisti arrivati nelle isole, il terzo anno consecutivo, e con livelli record di entrate percepite da questo settore produttivo, dominante nelle Canarie, come anche nelle Baleari.
Questo è il cosiddetto costo dello stipendio nel sondaggio sopra menzionato, ben lontano dalla media spagnola, che è di 2.268 euro al mese e leggermente superiore a quella di una regione con un'economia molto simile a quella delle Canarie: le Isole Baleari.
In questo arcipelago mediterraneo, la soglia media per la retribuzione netta, ovvero l'importo depositato sul conto corrente del dipendente, è di 2.283 euro al mese, superiore alla media nazionale e tra le prime 5 comunità autonome in cui i lavoratori sono meglio retribuiti.

La stessa variabile salariale delle Canarie, che ha portato al penultimo posto nel primo trimestre del 2025 (meglio dell'Estremadura, ultima in classifica) e ora agli ultimi due posti consecutivi, viene raggiunta nonostante le isole registrino il secondo maggiore incremento percentuale in cinque anni (2020, base 100), dietro alle Baleari, nel registro dei costi salariali aziendali (la retribuzione netta), con il 31,1%, rispetto al 38,2% della comunità autonoma leader, quella già menzionata, anch'essa eminentemente turistica.
Il problema, nel caso delle Isole Canarie, è che il punto di partenza per l'aumento salariale, il valore assoluto medio, è molto esiguo, e questo è dovuto in gran parte, ovviamente, alla scarsa domanda di manodopera qualificata nelle isole, dovuta in gran parte ai settori dominanti del turismo, dell'edilizia, dell'agricoltura e dei servizi commerciali.
In questo terzo trimestre di monitoraggio, davanti alle Canarie si collocano i valori medi di Murcia, terzultima, ed Estremadura, seconda, rispettivamente con 1.948 e 1.908 euro al mese. Le isole si attestano al di sotto della soglia dei 1.900 euro.
Un altro dato molto negativo delle Isole Canarie, almeno dal punto di vista dei lavoratori, è che la paga oraria è la più bassa del Paese, pari a 14,93 euro (con un aumento del 2,1% su base annua). Nel resto della Spagna, i salari sono superiori ai 16 euro.
A livello nazionale, il costo del lavoro (da non confondere con il costo degli stipendi, che è l'importo delle buste paga al netto delle trattenute previste dalla legge) è aumentato del 3% nel terzo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo aumento ha portato la media a 3.112 euro al mese, pagati in 12 rate.
Per quanto riguarda i costi salariali, la crescita è stata leggermente inferiore, attestandosi in media al 2,8%, con una retribuzione mensile media di 2.268 euro (3,1% nelle Isole Canarie, raggiungendo i 2.633 euro al mese, la seconda più bassa in Spagna, preceduta dall'Estremadura). L'aumento maggiore del costo del lavoro è in parte spiegato dall'aumento del 3,6% dei contributi previdenziali, la media nazionale.