Gli operatori turistici di quad a Tenerife affermano che il loro settore viene ingiustamente accusato di sovraffollamento in aree naturali protette come il Parco Nazionale del Teide. Diverse aziende sostengono di essere state "demonizzate" negli ultimi mesi, nonostante operino legalmente, mentre altre attività contribuiscono alla pressione ambientale.
I titolari di attività commerciali sottolineano di sostenere una maggiore regolamentazione dei veicoli a motore, comprese licenze ed eventuali tasse, ma insistono sul fatto che le autorità devono fare di più per reprimere gli operatori illegali.
Negli ultimi mesi, gruppi ambientalisti e alcune associazioni di turismo attivo hanno sollevato preoccupazioni circa l'impatto delle escursioni motorizzate nel Parco Nazionale del Teide, individuando i tour in quad come fonte di rumore, traffico e stress ambientale. In risposta, gli operatori legali si sono fatti sentire per difendere il loro operato.
Antonello Demontis, che gestisce Vilosquads dal 2018, ha dichiarato che accoglierebbe con favore controlli o persino il pagamento di una quota per l'utilizzo del parco, ma ha osservato che "molti settori danneggiano l'ambiente e la gente non ne parla". Ha sottolineato che la sua attività ha segnalato operatori senza licenza e ha sottolineato che le aziende gestite correttamente seguono regole rigorose. Ad esempio, ogni gruppo di cinque quad deve essere accompagnato da un supervisore, con una guida davanti e una dietro per garantire la sicurezza.
Demontis ha aggiunto che i suoi team spesso incontrano ostilità sulle strade, in particolare quando partono da Arona lungo percorsi tortuosi. "Non vogliamo disturbare nessuno, ma a volte riceviamo insulti dagli automobilisti", ha detto, paragonando il trattamento che ricevono a quello dei ciclisti, "che godono di molto più supporto".
Riguardo alle accuse di inquinamento, ha sostenuto che "molte cose contaminano, dalle emissioni delle auto alle tinture per capelli o ai fuochi d'artificio locali", e ha ribadito la sua disponibilità a pagare una quota per il parco, se necessario.
Altri operatori hanno espresso preoccupazioni simili. Pierret, proprietaria di Quad Safari, ha dichiarato di aver partecipato a riunioni con il Dipartimento per l'Ambiente Naturale del Cabildo per chiedere controlli più severi sulle aziende illegali. "Voi investite denaro per fare le cose correttamente, mentre altri non hanno i permessi e danneggiano l'ambiente. Ci danneggia perché veniamo tutti accomunati dallo stesso errore", ha spiegato.
Verónica, di Quad Excursions Tenerife, ha affermato che è "ingiusto" che i quad vengano presi di mira quando nel parco operano anche buggy, jeep, autobus e altri tour. Ha chiesto che un ente pubblico verifichi che tutte le agenzie di escursioni siano in possesso delle licenze e dei permessi necessari, suggerendo limiti al numero di veicoli consentiti per operatore. Ha inoltre sostenuto che la società spesso trascura la formazione e gli investimenti necessari per gestire legalmente un'attività di quad, chiedendo corsi professionali per certificare istruttori di quad e buggy.