Più di 5.000 professionisti delle Isole Canarie provenienti dai settori dell’ingegneria forestale, dell’ingegneria agraria, della veterinaria, dell’agricoltura e dell’allevamento, riuniti a Profor Canarias, avvertono in un manifesto che l’arcipelago “è una polveriera” esposta a mega incendi boschivi che possono essere scatenati contemporaneamente su più isole e che “il peggio deve ancora venire”.
Pertanto, affermano che si tratta di “una minaccia che si avvicina ogni anno che passa e che richiede un nuovo modello territoriale che si prenda cura della biodiversità, non si tratta di più aerei ed elicotteri, ma di un cambiamento più profondo”.
In questo senso, indicano che le Isole Canarie sono lo “scenario perfetto” per lo sviluppo di sempre più incendi boschivi, che a loro volta possono “trasformarsi in megaincendi con un potere distruttivo senza precedenti per le persone e le infrastrutture, e che potrebbero scoppiare contemporaneamente su più isole”. .”
Questa minaccia riguarda la maggior parte delle isole, si legge nel manifesto, alcune delle quali molto densamente popolate come Gran Canaria, Tenerife e La Palma.
Gli esperti suggeriscono che per eliminare la possibilità che questi terribili scenari si moltiplichino e si intensifichino in futuro, bisogna “andare al fondo del problema”, che a loro avviso implica cambiare il modello territoriale “perché la minaccia non si dissiperà con l'aggiunta di più elicotteri o più aerei”.
A suo parere, “quello che serve davvero è avere paesaggi in cui gli incendi possano essere spenti, aggiungendo che il modello di paesaggio che può essere spento è il paesaggio a mosaico”.
Nel manifesto si legge che si tratta di “costruire un paesaggio in cui si intersecano diversi usi del suolo e che, fondamentalmente, rappresenta un nuovo modello territoriale in cui gli accumuli di combustibile disponibile per la combustione siano limitati”